Pastrami

Ultimamente ti sei ritrovato/a fuori con gli amici o con le amiche e hai visto crescere la presenza nei vari menù di un piatto, fino a poco fa sconosciuto, di nome Pastrami?

Ti sei quindi chiesto cosa fosse e non sapendo bene a cosa andavi incontro nell’ordinarlo hai deciso di lasciar perdere rinunciando così a provare sapori nuovi ed affascinanti?

O ancora, hai fatto un bel viaggio negli Stati Uniti e ti sei ritrovato ad assaggiare pastrami sandwich più o meno in tutte le città, rimanendone affascinato senza conoscerne tuttavia storia e modalità di preparazione?

È probabile anche che, se lo hai assaggiato qui in Italia, te lo abbiano presentato insieme a maionese, lattuga e pomodoro quasi come fosse un sostituto al prosciutto cotto… e per questo motivo alla fine dell’articolo ti sveleremo anche come va gustato e abbinato al meglio per godere veramente forte quando lo mangi!

Pastrami: cos’è?

Il pastrami, o pastrama, è una ricetta tipica della cucina rumena a base di punta di petto di manzo (il brisket), ma lo si può trovare anche di maiale, di agnello o montone.

La carne, una volta curata dal grasso in eccesso, viene messa a marinare per alcune settimane in una salamoia insieme a svariate spezie, per alcune settimane. Al termine della marinatura viene cosparsa di spezie in superficie, affumicata e poi cotta a vapore.

Il sapore di questa ricetta è veramente unico e cambia leggermente in base al tipo di spezie con cui viene cosparsa la carne prima di affumicarla.

Il suo sapore intenso è comunque dovuto alla presenza in superficie di pepe, coriandolo, aglio e altre spezie dal sapore più o meno deciso che anneriscono durante l’affumicatura conferendo il tipico colore nero.

Spoiler: se non presenta la superficie nera non è pastrami o almeno non è fatto seguendo la ricetta tipica della tradizione ebraico-rumena.

Pastrami e Corned sono la stessa cosa?

Se sei stato/a negli Stati Uniti, è altamente probabile che tu ti sia imbattuto in un menù ove ci fosse sia il pastrami che la corned beef, magari entrambi sotto forma di sandwich e quindi sai già la differenza fra le due ricette.

Se invece non ci sei mai stato/a oppure non hai mai preso in considerazione di mangiare una o l’altra ricetta, continua a leggere queste righe in cui ti sveliamo in cosa differenziano.

La prima cosa che salta subito all’occhio è che, mentre il pastrami presenta una superficie nera, data dalla bruciatura delle spezie in superficie, la corned beef è monocolore con una tinta fra il rosa e il rosso.

La seconda differenza riguarda il taglio di carne che viene impiegato; nella corned beef si usa da sempre la punta di petto di manzo, nel pastrami si dovrebbe usare il reale di manzo o ossocollo di maiale. Al giorno d’oggi si prepara prevalentemente con la punta di petto di manzo o con l’ossocollo di maiale nel caso del Porkstrami.

Terza differenza sta nella cottura. Il pastrami viene affumicato tantissimo e poi scaldato a vapore prima di servirlo, la corned beef viene invece solo bollita.

La quarta differenza è nel paese d’origine; come abbiamo detto il pastrami è una preparazione tipica della cucina rumeno-ebraica e turca, mentre la corned beef è un piatto tipico irlandese che viene consumato durante il St. Patrick Day.

Pastrami: origini e curiosità

Questa preparazione ha origini antichissime e la ricetta è stata messa appunto per conservare la carne prima dell’avvento del frigorifero.

Originariamente, come ti abbiamo spiegato prima, veniva prodotto oltre che con il manzo anche con il maiale, il montone, l’agnello e, cosa particolare con l’oca.

Furono però i primi ebrei-rumeni stabilitesi a New York a dare il via ad una produzione di pastrami quasi esclusivamente di manzo e di maiale perché erano gli animali più facili da reperire.

Negli Stati Uniti puoi trovare il pastrami sandwich più o meno in tutte le “Deli” delle varie città, ma è a New York che c’è la vera Mecca di questo sandwich.

Non sai di cosa stiamo parlando? Te lo spieghiamo subito. Al 205 E Houston St sorge Katz’s Delicatessen. Fondata nel 1888 con il nome “Iceland Brothers”, è dal 1910 che invece porta l’attuale nome di Katz’s.

Il locale, tappezzato di foto di personaggi famosi che ci hanno mangiato, ospita una fila più o meno costante di circa 30 minuti per arrivare al bancone, tutti i giorni da apertura a chiusura.

Il ristorante è famoso anche per la scena del film “Harry ti presento Sally”, in cui Meg Ryan finge un orgasmo addentando il panino a base di pastrami, pane di segale, cetriolini e senape.

Ma come dice l’attuale proprietario, ciò che ha reso veramente famoso questo locale nel mondo è che non ha mai tradito l’aspettativa del cliente inseguendo le varie mode che si sono susseguite attraverso gli anni negli altri locali.

Pastrami: come gustarlo al meglio

Il pastrami ha un unico modo modo per essere gustato al meglio, ovvero il pastrami sandwich.

Questo sandwich è un panino che viene preparato con il pane di segale, per questo chiamato anche pastrami on rye, senape spalmata e cetriolini sottaceto.

Se invece vuoi prepararti una versione alternativa perché pensi che il pastrami sandwich sia troppo leggero puoi fare un Reuben Sandwich.

Il Reuben Sandwich si prepara con il pane di segale, la corned beef (che sostituirai con il pastrami), crauti, formaggio svizzero fuso, cetriolini sottaceto e una salsa a base di maionese a cui andranno aggiunti ketcup, cetriolini, poco aceto di mele (giusto per dare una puntina di acidità), un po’ di zucchero e cipolla fresca tritata finissima.

Pastrami: abbinamenti

Se ami le birre scure, puoi abbinare il pastrami con una Stout con note di malti tostati in modo che il leggero sentore affumicato della birra si sposi con l’affumicato tipico del pastrami.

Puoi benissimo abbinarci anche una pils classica bella amara se invece preferisci “staccare” il gusto dell’affumicato del pastrami e bere una birra che pulisca il palato e ti prepari al boccone successivo.

Sei invece un amante del vino? Abbinaci un vino rosso con un buon corpo e dei buoni tannini come ad esempio un sangiovese toscano (magari un Rosso di Montalcino) o se ti piacciono i vini un po’ più corposi puoi andare su un Ripasso della Valpolicella.

Se invece ami le bollicine abbina un metodo classico (o uno champagne) di solo chardonnay, magari con qualche anno di invecchiamento.

Ti è venuta voglia di provarlo? clicca qui ==>PORKSTRAMI

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